L’associazione “Insieme Liberi Italia”, che ha palesemente copiato nome e simbolo di Insieme Liberi, crea divisioni nel fronte del dissenso a Torino
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Dopo aver subito un vano tentativo di scalata, che ha visto irregolarità formali e comportamenti indegni degli ideali di correttezza e trasparenza dichiarati in pubblico ed estranei al basilare concetto di Associazione, Insieme Liberi deve ora assistere anche alla nascita di un clone, un’associazione con nome, simbolo e siti internet quasi identici al movimento che ha sfiorato il successo nelle regionali 2023 in Friuli Venezia Giulia, una nuova entità in pratica composta escludendo i soci rimasti fedeli alla vocazione originaria di Insieme Liberi.
In questa veste di Insieme Liberi Italia – UscITA, da una parte si sta creando un soggetto politico del tutto equivalente a un partito, con tesseramenti e prese di posizione contro altri movimenti espressione del dissenso, dall’altra si tenta di continuare a svolgere il ruolo unificante che l’originale Insieme Liberi ha interpretato agevolmente in quanto organizzazione snella di coordinamento per le competizioni elettorali. Che questi due obiettivi siano in antitesi e sia necessaria maggior coerenza sia a livello morale ma anche formale può aiutare a dimostrarlo la lettera che qui sotto pubblichiamo, che proviene da Franco Trivero, iscritto a Torino, evidenziando le parti ritenute più gravi.
Vi allego le mie dimissioni trasmesse in data odierna, per trasparenza e correttezza dei rapporti che intercorrono con il gruppo. Con la presente Franco Trivero nato a Torino… e residente in… (Torino) presenta formali dimissioni irrevocabili da “Insieme Liberi Italia”. Le motivazioni, che mi hanno indotto a questa decisione, nascono da una analisi giuridico formale, della documentazione ricevuta e da un aspetto delle relazioni politiche che tempo per tempo si sono instaurate fino ad incrinare il rapporto fiduciario che ritengo debba sempre prevalere nelle relazioni umane. Le motivazioni giuridico formali si riassumono nella documentazione che ho avuto modo di visionare, che mi è stata trasmessa da Antonio Iracà, il quale si è reso disponibile a chiarirmi, aspetti a me sconosciuti sull’uso del logo. Si evince infatti, dalla documentazione che il logo, identico nella forma e nei colori, è lo stesso che è stato depositato da Iracà e utilizzato per le regionali in FVG. Mi è stata recapitata una denuncia di diffida, datata ottobre 2023 nella quale si intima a chiunque di non utilizzare il nome e il simbolo di “Insieme Liberi”. Premesso che non intendo assolutamente entrare nel merito “giuridico” della vicenda, oggetto della contestazione, che coinvolge il Sig Iracà e il Sig.Rossi tuttavia ritengo, quantomeno, superficiale far finta che non esista e/o peggio iniziare un percorso politico di raccolta firme e deposito del simbolo. Viceversa le amarezze che coinvolgono aspetti di relazione politica, si riassumono nella affermazione, del portavoce di IL Enrico Bettini, quando afferma che la Lista Unitaria, promossa dall’Avv. Alberto Costanzo, è nata: ” Come si sa, la chat che ora si chiama Lista Unitaria, nacque unicamente per sostenere Insieme Liberi. Poi, stranamente, si trasformò diventando nella sostanza la copia locale in piccolo di IL stessa e, in certo qual modo, anche in concorrenza con essa. La cosa non è comprensibile e non è affatto bella, non ce n’era proprio bisogno”. Affermazione pretestuosa infondata e non corrispondente al vero! Trovo assolutamente deplorevole che si strumentalizzi un progetto nobile che aveva l’unico scopo di aggregare e confederarare realtà politiche esistenti. Di cui l’avvocato Costanzo si è fatto garante del percorso trasparente e lineare sino ad oggi compiuto. Carlo Bravi, persona che gode della mia stima, ha sempre parlato di “confederazione” che ha il significato di aggregare più gruppi, avendo convergenti interessi nel campo dell’attività politica, che perseguono gli scopi comuni mediante un’attività unitaria. Ebbene oggi ci troviamo con una esplicita richiesta formale di iscrizione al soggetto politico “Insieme Liberi” per potersi candidare alle regionali. Questo mi è stato confermato dal portavoce Carlo Bravi. Posso affermare da iscritto, che IL sta operando in regime di cooptazione e monopolio per estorcere iscrizioni e adesioni non conformi allo spirito iniziale. Sono questi i motivi che mi impongono una seria riflessione e una rinuncia alla partecipazione al progetto politico. Cordiali saluti -- Franco Trivero